In terra d’Otranto non si ha riscontro di una particolare presenza di nuclei di famiglia dei d’Alessandro, godenti nobiltà cittadina, seppur tuttavia si rinvengono personalità affermatesi nell’ambito religioso, cittadino e culturale in secoli diversi. Spesso, costoro, comunque, provenivano da contesti familiari consolidati e benestanti del territorio.
Laterza
In questo comune del tarantino si rinvene una famiglia d’Alessandro, già affermata sul territorio dal XVII° secolo. Tra i suoi ascendenti emerse Angelo Antonio d’Alessandro (1642-1717), sacerdote-ceramista. Costui fu il produttore di prestigiosi manufatti, noti in tutto il regno di Napoli, ed a cui si ispirò nei suoi studi formativi sulla ceramica il duca ceramologo, D. Pasquale M. d’Alessandro di Pescolanciano.
Galatona
Si affermò qui una famiglia d’Alessandro, alquanto benestante, da permettere ad un suo esponente di completare gli studi in giurisprudenza, a fine ‘500.
Difatti, Giovanni Pietro d’Alessandro (1574-1648) fu dottore in legge, seppur predilesse la passione per la letteratura e la poesia (C.M. Riccio, Notizie biografiche degli scrittori napoletani, Napoli 1877, p.17). Dedicò,così, la sua vita a realizzarsi in tale ambito culturale, tanto da comporre svariate opere, tra cui: “Dimostrazione de’luoghi tolti, ed imitati in più autori da Torquato Tasso nel suo Goffredo, ovvero Gerusalemme Liberata”(Napoli 1604); “Hierosolymae eversae libri IX”(Napoli 1613); “Academiae Ociosorum libri III”(Napoli 1613); “Galatea ad Fabium Chisium”(1633); “Carmen panegyricum de laudibus Fabii Chisii Neritonensis Episcopi”(1636); ed altri componimenti. Dimorò molti anni a Napoli e con le sue opere acquisì fama di erudito, seguendo poi la corrente poetica dei Marinisti ed aderendo da socio all’Accademia degli Oziosi. D.Gio.Pietro, tra l’altro, risulta proprietario di “mettà del feudo di Tabella in territorio di Galatona”, su cui gravava la tassa adhoa per ducati annui pari a 5.4.9 ½ , come da intestazioni feudali (Nova Situazione de pagamenti fiscali de carlini 42 a’foco delle Provincie del Regno di Napoli, Napoli 1670,p.301).
Pietro Antonio d’Alessandro (1630-1695) fu anche originario di Galatona e probabilmente della stessa famiglia di Gio.Pietro (M.Tafuri, Opere…,Vol.I,Napoli 1848,p.538). Cominciò la sua carriera religiosa come arciprete della locale cattedrale per poi essere nominato Vicario generale delle chiese di Nardò, Brindisi, Otranto, Lecce e Taranto. Nel 1688 fu eletto Vescovo di S.Marco in Calabria. Pubblicò varie opere,tra cui “Trattato del Divino Amore”(1672), “Anacephalocosis constitutiorum Synodium Cathedralis Ecclesiae”(1674)